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L’amore in fondo
tutto il male del mondo il giorno dopo
dopo la notte dopo la burrasca
e la moka sotto lo scroscio dell’acqua
proprio come il solito mattino
nel gorgo i grumi del caffè.
Sotto agli occhi mezzelune scure
scuro è il cielo (novembre) scura la porta chiusa.
Scusa dirà.
Mette le tazze bianche sul lavello.

Capodanno

Oramai siamo tutti vecchi 
ma ci pensiamo
come nelle foto
alla croce
con i capelli al vento
abbracciati e atletici
ci pensiamo ballare e innamorarci
degli altri e fra di noi
una cogli occhi truccati d’argento
un’altra sdraiata sulla spiaggia
che fa ciao
e lui con la cravatta spiritosa e i denti storti
ci pensiamo sempre così
e non sbagliamo.
Sarà lei che non scopre più le ginocchia
ma ancora porta il rosso
o lui
che non si è mai sposato
o quell’altra
coi cani da portare al parco
il primo chi sarà
non sappiamo
né come
ma che un giorno saremo uno di meno questo è certo
scommettiamo
dopo i brindisi di Capodanno
quando le scarpe cominciano a fare male
e i giovani sono irraggiungibili.
Beati loro diciamo
ma non pensiamo davvero
che abbiano amori caldi come i nostri
e di nuovo qualcuno distribuisce le carte
e facciamo un altro giro 
di notte e di bicchieri.
E intanto ci innamoriamo ancora
e non smettiamo
di un attore nemmeno tanto bello
o della figlia di un amico
o di un racconto.

Autore

Roberta Silvagni
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Roberta Silvagni è nata e vive a Roma. Scrive: di solito in prosa, ogni tanto in poesia. È stata una ragazza avventurosa, adesso è una signora con le perle.