L’amore in fondo tutto il male del mondo il giorno dopo dopo la notte dopo la burrasca e la moka sotto lo scroscio dell’acqua proprio come il solito mattino nel gorgo i grumi del caffè. Sotto agli occhi mezzelune scure scuro è il cielo (novembre) scura la porta chiusa. Scusa dirà. Mette le tazze bianche sul lavello.
Capodanno
Oramai siamo tutti vecchi ma ci pensiamo come nelle foto alla croce con i capelli al vento abbracciati e atletici ci pensiamo ballare e innamorarci degli altri e fra di noi una cogli occhi truccati d’argento un’altra sdraiata sulla spiaggia che fa ciao e lui con la cravatta spiritosa e i denti storti ci pensiamo sempre così e non sbagliamo. Sarà lei che non scopre più le ginocchia ma ancora porta il rosso o lui che non si è mai sposato o quell’altra coi cani da portare al parco il primo chi sarà non sappiamo né come ma che un giorno saremo uno di meno questo è certo scommettiamo dopo i brindisi di Capodanno quando le scarpe cominciano a fare male e i giovani sono irraggiungibili. Beati loro diciamo ma non pensiamo davvero che abbiano amori caldi come i nostri e di nuovo qualcuno distribuisce le carte e facciamo un altro giro di notte e di bicchieri. E intanto ci innamoriamo ancora e non smettiamo di un attore nemmeno tanto bello o della figlia di un amico o di un racconto.
Autore
Roberta Silvagni
Roberta Silvagni è nata e vive a Roma. Scrive: di solito in prosa, ogni tanto in poesia. È stata una ragazza avventurosa, adesso è una signora con le perle.